Ideazione e realizzazione grafica © graficAnto

Poema 3
Coro
6. Chi è costei che sale dal deserto come colonna di fumo,
olezzante di mirra, d’incenso e ogni di specie di profumo?

7. Ecco la lettiga di Salomone,
sessanta prodi la circondano, dei più forti d’Israele.
8. Hanno tutti la spada, sono molto esperti nella guerra,
ciascuno ha la sua spada al fianco per i notturni terrori.
9. Il re Salomone si è fatto un palanchino
di cedro del Libano.
10. D’argento, sono le colonne,la spalliera d’oro,
il sedile di porpora, le parti di mezzo le ha coperte 
di ciò che è più raro per le figlie di Gerusalemme.
11. Venite, o figlie di Sion, a vedere il re Salomone
con la corona con la quale l’incoronò sua madre nel giorno del suo sposalizio,
nel giorno della gioia del suo cuore.
Sposo
1. Quanto sei bella, o amica mia quanto sei bella!
I tuoi occhi sono occhi di colomba sotto il velo.
I tuoi capelli sono come greggi di capre,
aggrappate sul monte di Galaad.
2. I tuoi denti sono come gregge di pecorelle tosate
che tornano dal lavarsi.
Tutte hanno gemelli, e non ve n’è una infeconda.
3. Come nastro di scarlatto sono le tue labbra,
e il tuo parlar è soave.
Quale metà di melograna sono le tue guance,
sotto il velo.
4. Il tuo collo è come la torre di Davide
costruita con i suoi baluardi:
mille scudi vi sono appesi
tutte le armature dei prodi,
5. Le tue mammelle sono come due caprioletti gemelli
pascolanti tra i gigli.

6. Prima che muoia il giorno e si allunghino le ombre
me ne andrò al monte della mirra
e al colle dell’incenso.
7. Tutta bella sei, o mia diletta,
non v’è difetto in te.
8. Vieni dal Libano, o mia sposa,
vieni dal Libano, vieni.
Affacciati dalla vetta dell’Amana.
Dalla cima del Sanir e dell’Ermon’
dagli antri dei leoni, dai monti dei leopardi.
9. Tu mi hai ferito il cuore, o sorella mia sposa,
mi hai ferito il cuore con uno solo dei tuoi sguardi,
con un sol capello del tuo collo.
10. Come è bello il tuo amore, o sorella mia sposa!
I tuoi amori sono più soavi del vino,
e il profumo dei tuoi unguenti
supera tutti i profumi.
11. Miele stillano le tue labbra, o sposa,
miele e latte hai sotto la lingua.
Il profumo delle tue vesti è come
il profumo dell’incenso.
12. Un giardino chiuso tu sei, o sorella mia sposa.
Un giardino chiuso, una fonte sigillata.
13. Ciò che germoglia da te forma un giardino
di melograni, con i frutti dei pomi,
con il cipro, con il nardo.
14. Con il nardo, lo zafferano, la cannella, il cinnamomo,
con tutti gli alberi del Libano,
con la mirra, l’aloe e tutti i più squisiti aromi.
15. Tu sei una fontana di giardino,
una polla d’acqua viva che sgorgano con impeto dal Libano,
16. Sorgi, o aquilone, vieni, o austro,
soffia nel mio giardino,
e se ne spandano gli aromi.
Sposa
1. Venga il mio diletto nel suo giardino.
Mangi il frutto dei suoi pomi.

Sposo
Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa.
Ho colto la mia mirra con i miei aromi,
ho mangiato il favo con il mio miele,
ho bevuto il mio vino con il mio latte.
Mangiate amici, bevete, inebriatevi, carissimi.