Ideazione e realizzazione grafica © graficAnto

Poema 2
Sposa
8. La voce del mio diletto! Eccolo che viene
saltellando per i monti balzando per i colli.
9. E’ simile il mio diletto ad un capriolo, ad un cerbiatto.
Eccolo, sta dietro il nostro muro,
fa capolino dalla finestra, spia dalle grate.
10. Eccolo, il mio diletto mi parla:
 
Sposo
Alzati mia diletta, mia colomba, mia bella e vieni.

11. Che l’inverno è già passato. La pioggia è cessata, è andata;
12. I fiori sono apparsi sulla terra,
il tempo di potare è venuto;
si è sentito nelle nostre campagne,
il tubare della tortorella;
13. Il fico ha messi fuori i suoi frutti primaticci;
le vigne in fiore emanano profumo.
Sorgi, o mia amica, o mia bella, e vieni.
14. O mia colomba che ti nascondi tra le fessure
delle rocce, nel nascondiglio dei dirupi.
Mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce,
chè la tua voce è soave, e il tuo viso è leggiadro.
15. Acchiappateci le volpi
che rovinano le vigne chè la nostra è in fiore.
16. Il mio diletto è mio ed io sono lui,
che pascola tra i gigli.
17. Prima che muoia il giorno,
e si allunghino le ombre,
ritorna, e sii simile, o mio diletto, al capriolo
e al cerbiatto sui monti di Beter.  
Sposa
1. Nel cuor della notte, sul mio letto,
cercai l’amore dell’anima mia, lo cercai senza trovarlo.
2. “Mi alzerò, andrò attorno per la città, per le vie e per le piazze
cercherò l’amore dell’anima mia”. Lo cercai e non lo trovai.
3. Mi incontrarono le guardie di ronda per la città:
“Avete visto l’amore dell’anima mia?”
4. Quando le ebbi oltrepassate di poco,
trovai l’amore dell’anima mia. L’ho abbracciato e non lo lascio,
finchè non l’abbia introdotto in casa di mia madre.
Nella camera della mia genitrice.
 Sposo
5. O figlie di Gerusalemme, io vi scongiuro,
per le gazzelle e per le cerve dei campi,
di non disturbare, di non svegliare la diletta,
finchè non voglia lei.