Bambola
Una
bambola sulla mensola,
una
bambola con l'espressione persa nel vuoto
come
la ragione si perde nei pensieri.
Sembra
assente ma è attenta.
Osserva.
Studia. E aspetta.
Aspetta
la mano che dal sonno la desti
carezzandole
la pelle simil l'avorio.
Attende
che qualcuno la svegli,
come
l'uomo attende la morte.
Il
mondo attorno a lei cambia, cresce, si evolve,
e
lei, piccola bambola, rimane li sulla mensola immobile.
Giorni,
mesi, anni, decenni non segnano
la
perfezione del suo viso
solo
gli occhi di un intenso blu
sembrano
spegnersi,
sembrano
tristi.
Piccola
bambola triste
Il
mondo evolve e tu sei li,
tutti
corrono e tu ferma.
E
non puoi piangere.
Dolce
bambola.
Passa
altro tempo e lei non è più li.
Distrutta
da mani violente
ferita
da una nuova era non sua.
Nata
felice vissuta infelice
solo
gli occhi sono rimasti
e
sembran ridere.
di
Karen Furlini
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